Si è classificato al secondo posto del Premio Giornalistico “Alessandra Bisceglia” per la comunicazione sociale, il reportage “In salute e in malattia” a firma di Angela Zurzolo, illustrato da Cecilia Tamburini, che racconta la storia della nascita della mutualità, attraverso le voci di coloro che hanno conosciuto la disabilità ieri e oggi, in un intreccio che ripercorre gli oltre 170 anni di storia delle società di mutuo soccorso aderenti alla FIMIV (Federazione italiana mutualità integrativa volontaria).
Pubblicato in versione integrale sul giornale Superabile Inail, il lavoro è fruibile anche in versione web sul sito della Federazione (leggi qui). Le motivazioni addotte dalla giuria (leggi qui i loro nomi) saranno rese note durante la cerimonia di premiazione che si terrà presso l’Università LUMSA di Roma il 28 ottobre 2020, dopo il convegno “Quando le fake news fanno più male: etica e parole giuste per l’inclusione sociale”.
Il premio, dedicato alla memoria di Alessandra Bisceglia, affermata giornalista scomparsa a causa di una grave patologia legata a una malformazione vascolare rarissima, è organizzato dalla Fondazione Alessandra Bisceglia e dalla Università LUMSA di Roma insieme all’Ordine nazionale dei Giornalisti, con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità, il Vicariato di Roma, Farmindustria, Avvenire, la Regione Lazio, il Comune di Matera, il Consiglio regionale della Basilicata, il Rotary Club di Matera.
“Riscoprire attraverso questo lavoro di visual storytelling la storia della nascita delle società di mutuo soccorso significa anche comprendere le origini dei valori distintivi del Sistema sanitario nazionale stesso, nato in continuità con le rivendicazioni di coloro che si sono autoorganizzati in società operaie più di 170 anni fa – e che sta dimostrando anche e soprattutto nell’emergenza causata dal Covid-19 che il principio dell’accessibilità non è solo garanzia per i più vulnerabili – malati, disabili e fasce più povere della popolazione – ma per tutti – ha dichiarato Placido Putzolu, presidente FIMIV-. Ed è esattamente ciò che avviene grazie al lavoro della mutualità e della rete di società di mutuo soccorso che opera in Italia per integrare i servizi offerti dal Sistema sanitario nazionale e sostenere chiunque di fronte al rischio della malattia; soccorrendo per tutta la vita anche chi sviluppi malattie rare o disabilità gravi, non ponendo limiti al mutuo soccorso in caso di anzianità o di malattie gravi, come avviene invece nel caso delle assicurazioni – ha continuato-. Raccontare questa grande storia fatta di principi democratici e di mutualità oggi è ancora più importante perché l’opinione pubblica è in grado di comprendere meglio l’importanza della tutela della salute e della complessità delle sfide che impone a livello mondiale”. In questo senso, la storia delle società di mutuo soccorso raccontata nel reportage “In salute e in malattia. Contro il mutuo egoismo” e delle nuove forme di mutualità è assolutamente attuale e merita di essere raccontata perché ci riguarda, anche quando non sembra, così come la storia di chi soffre a causa di malattie rare-e disabilità che appaiono essere solo “storia d’altri” e mai nostra.
“Mentre il mondo si chiude in casa per paura del coronavirus, non si può non pensare al fatto che per descrivere la condizione di chi vive la sindrome del chiavistello , così come una delle voci del reportage “In salute e in malattia”, e per definire la condizione di chi vive rinchiuso in casa stiamo utilizzando termini paradossalmente affini: lockdown e locked in – ha dichiarato durante una intervista della Fondazione Angela Zurzolo, autrice del reportage-. Ma per quanto distanti anni luce queste esperienze non sono incomunicabili e non lo sono perché, per quanto il dolore e la paura possano dividerci e vederci protagonisti su fronti opposti, non c’è distanza che l’empatia non possa coprire per avvicinare chi sperimenta in piccola misura una condizione e chi invece la vive in maniera permanente e sicuramente più devastante. Sono contenta che il premio giornalistico Alessandra Bisceglia per la comunicazione sociale abbia riconosciuto il valore delle voci di coloro che hanno deciso di raccontare un’esperienza dolorosa come quella fatta da chi combatte ogni giorno contro le sfide imposte dalle malattie rare e dalla disabilità. Questo premio va infatti a loro e al loro coraggio e alla voglia della società di trovare risposte inclusive e basate sul principio immortale della mutualità”.