Palermo, 16 Aprile 2018 – Nell’ottava Giornata nazionale della mutualità dedicata al “Mutuo soccorso come patrimonio di cultura e sussidiarietà”- organizzata il 14 aprile alle 10 presso il Palazzo Chiaramonte Steri di Palermo- in oltre duecento tra rappresentanti e soci delle società di mutuo soccorso di tutta Italia si sono riuniti nella Città Capitale della Cultura 2018, per identificare quali siano le nuove sfide per offrire risposte integrative in un momento in cui la spesa sanitaria privata cresce a dismisura, pesando proprio sulle tasche dei cittadini. Il futuro? Tra riforme, lotta alla mutualità spuria e ibridazione con nuovi modelli il mutuo soccorso protagonista nel mondo del Terzo settore. “Valori e principi rimangono per noi invariati da quasi due secoli- dichiara Placido Putzolu, presidente della FIMIV Federazione Italiana Mutualità Integrativa, che ogni anno organizza l’evento-. Assenza di fini lucrativi, partecipazione e porta aperta, non discriminazione degli assistiti, rinuncia al recesso perché nessuno, se malato o anziano, venga espulso nel momento del bisogno- a differenza di ciò che fanno le società for profit”. E sull’esistenza delle mutue spurie dice: “non disorienteranno chi ci conosce. Possono copiare una forma giuridica ma mai nei fatti valori e azioni che da più di un secolo fanno la differenza sulla vita e la salute di centinaia di migliaia di soci e assistiti”.
NELLA STORIA DEL DIRITTO ALLA SALUTE Sono nate 170 anni fa a Pinerolo, dall’idea di un calzolaio, un indoratore, quattro falegnami, due sarti e un capomastro, decisi a organizzarsi in una società di mutuo soccorso per garantire a tutti i soci- donne e uomini spesso sfruttati e sottopagati- un sussidio in caso di malattia. Lo Statuto Albertino aveva introdotto la libertà di associazione. I soci della Società generale degli Operai di Pinerolo sono andati oltre. Negli anni della miseria e della disoccupazione, hanno rivendicato insieme il diritto alla salute e alla copertura sanitaria come bene inalienabile e inscindibile da quello alla cultura, all’istruzione e alla partecipazione. Per questo, per offrire a tutti la possibilità di votare- garantita solo a chi sapeva leggere- e incrementare i livelli di alfabetizzazione, tutte le società di mutuo soccorso hanno organizzato scuole serali e messo in piedi biblioteche. “Ma soprattutto hanno creato movimenti che poi hanno dato vita a esperienze culturali e sociali come quelle sindacali e del cooperativismo” spiega Stefano Maggi, presidente della Fondazione Cesare Pozzo per la Mutualità. Una linea di ascendenza, inoltre, c’è anche con gli istituti previdenziali e socio sanitari. Si tratta di una storia che è entrata nel patrimonio culturale di tutta l’Italia, dunque.
DA NORD A SUD, IN SICILIA E contro gli stereotipi, Michelangelo Ingrassia, docente dell’Università degli Studi di Palermo, spiega che a livello culturale e storico non si tratta di un fenomeno importante solo per il settentrione. “Se al Nord le società di mutuo soccorso furono create negli anni della Primavera dei popoli, al Sud invece nacquero e si diffusero in quelli della grande crisi fine ottocentesca che coincide con le rivendicazioni dei Fasci siciliani e dei “jurnatara”, dei lavoratori a cottimo, per il diritto alla salute, al lavoro e alla terra, contro il sistema mafioso schierato dalla parte dei latifondisti. “Non è solo passato: oggi ci troviamo di fronte a un nuovo Ottocento: ed è importante che nella Giornata nazionale si sia scelto di parlare di mutuo soccorso a Palermo” conclude il professore. Nel 1877, inoltre, sull’isola nascono esperienze di categoria importanti come quella dei macchinisti e fuochisti dell’Alta Italia, poi apertasi nel ‘900 a tutti, fino ad arrivare a trasformarsi nell’attuale Mutua nazionale Cesare Pozzo, che conta 400 mila assistiti in tutta la penisola, pur mantenendo una sede centrale in Sicilia. La Cesare Pozzo contribuisce inoltre alla crescita della mutualità attraverso il meccanismo della mutualità mediata. Si tratta di una forma operativa nata con la riforma della legge 3818, che consente alle piccole società di rispettare gli ambiti di attività istituzionale ( sociosanitarie e socioassistenziali) associandosi a una realtà gemella più grande che eroga al suo posto le prestazioni sanitarie. “Ciò consente di far rimanere nell’alveo della legge quelle realtà che non riescono a strutturarsi per dare rimborsi, garantendo l’autonomia alle società più piccole, per quanto alcune resistenze e timori nel movimento continuino a esserci” spiega Loredana Vergassola, del Centro Studi della FIMIV. Prospettive si aprono anche sul fronte delle collaborazioni tra società di mutuo soccorso in Italia e in Europa. Esperienze pilota già esistono, come quella della francese Harmonie Mutuelle, partner della Cesare Pozzo. E poi ci sono realtà come la Società operaia di mutuo soccorso di Pinerolo e altre medio piccole che intercettano il futuro nelle prestazioni offerte dalla medicina preventiva digitale e dall’inclusione di nuovi soggetti che necessitano di tutela, con lo sviluppo di risposte innovative ai bisogni che integrino supporto sanitario e housing sociale, così spiega Sebastiano Solano, vice presidente della Fimiv e socio della mutua di Pinerolo: “Grazie alla medicina preventiva digitale abbiamo scoperto una settimana fa che un socio aveva una aorta che stava per scoppiare. La velocità e comodità dell’invio dei referti, offerta dal digitale, è preziosa. Dall’altra parte, continuiamo a offrire supporto per il trasporto degli assistiti e che senza il mutuo soccorso sarebbero persi”. E intanto, mentre soprattutto al Sud le società di mutuo soccorso hanno anche sostenuto i parenti dei soci persino per la copertura delle spese dei funerali, a Milano bussano alla porta della Fimiv le comunità dei migranti che hanno bisogno di rimpatriare le salme e che vedono nella costituzione di una mutua una risposta a un problema molto urgente. La mutualità, dunque, si evolve e interagisce con nuovi problemi. Condizione indispensabile, però, è che il quadro normativo non ostacoli la possibilità di muoversi per dare risposte sempre più dinamiche.
I NUMERI, LE PRESTAZIONI, I SERVIZI Il problema di un sistema giuridico di riferimento adeguato, del resto, era urgente. Oggi, in tutta Italia, secondo i dati dell’ultimo Rapporto di Missione della Fimiv, un milione di persone, tra soci e assistiti, hanno una copertura integrativa grazie a una società di mutuo soccorso. Solo quelle aderenti all’associazione sono 524 e hanno partecipato all’integrazione dell’assistenza sanitaria pubblica mediante prestazioni e sussidi erogati ai propri soci per un valore complessivo di 95milioni di euro, pari a oltre il 78% dei contributi raccolti. A garanzia della capacità di copertura delle prestazioni, gli accantonamenti a riserva indivisibile ammontano a oltre 100 milioni di euro, senza considerare il valore dei patrimoni immobiliari di cui sono in possesso le società. “Con la crisi dello stato sociale, la mutualità volontaria è oggi ulteriormente investita di nuovi ruoli e nuove sfide- dichiara Placido Putzolu, presidente della Fimiv-. La ridefinizione delle politiche di welfare e il rilancio delle forme sociosanitarie integrative impegnano molte società di mutuo soccorso nel fornire una risposta, sussidiaria e solidaristica, ai bisogni inevasi”.
NEL TERZO SETTORE Novità importante è rappresentata dall’inserimento del mutuo soccorso nel Codice del Terzo Settore e della Fimiv nel Consiglio Nazionale insediatosi presso il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Un riconoscimento fondamentale che incoraggia anche a ripensare e aggiornare il ruolo delle società di mutuo soccorso nei confronti dei diritti alla salute e alla tutela dei soci che hanno maturato nuovi bisogni o di nuovi soggetti che oggi esprimono necessità ancora più articolate. “Ora, grazie al Codice, possiamo ricevere donazioni, mentre prima solo usufruire di detrazioni fiscali – spiega Massimo Piermattei, direttore della Mutua integrativa Campa di Bologna-. Tra l’altro, abbiamo ricevuto di recente un lascito da una nostra socia di 50 mila euro che ha voluto fossero destinate a borse di studio per la promozione e lo studio della mutualità, a conferma di quanto si creda nel dover tramandare la cultura del mutuo soccorso anche alle generazioni future”.
L’On. Luigi Bobba Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha inviato un messaggio di saluto: “Nel contesto sociale in cui viviamo, caratterizzato da profondi cambiamenti socioculturali ed economici, -ha sottolineato- il ruolo delle Società di mutuo soccorso nella costruzione del welfare sussidiario è più che mai essenziale, tanto che tali enti registrano una importante fase di crescita non solo a livello italiano, ma anche nel contesto europeo. Una spinta ulteriore verso la crescita del movimento mutualistico italiano deriva dal recente completamento della riforma del Terzo Settore -ha aggiunto-. Tra i numerosi provvedimenti emanati di particolare rilievo è quello relativo al Consiglio nazionale del Terzo Settore che vede tra i rappresentanti la Fimiv che dunque ha la possibilità di fornire il proprio contributo in merito alle decisioni che saranno adottate. Questo messaggio vuole essere un augurio affinché nel futuro le potenzialità insite nel movimento mutualistico italiano possano trovare piena espressione e maggior riconoscimento sociale”.
Sono intervenuti inoltre all’iniziativa: Leoluca Orlando, sindaco Comune di Palermo, Giuseppe Ciavirella, presidente Co.Re.Si. Soms Sicilia, Giuseppe Bivona, già vicepresidente Co.Re.Si., Gaetano Chiaro Capo di Gabinetto Assessorato all’Economia Regione Sicilia, Pietro Piro, presidente Legacoop Sicilia, Michelangelo Ingrassia, docente Università degli Studi di Palermo, Laura Bongiovanni, presidente Isnet, che ha illustrato le coordinate con cui l’ente Isnet sta predisponendo la seconda indagine sulle Società di Mutuo Soccorso in Italia, Armando Messineo, vicepresidente della Fimiv, presidente SNMS Cesare Pozzo.